La famiglia Obrenovic fu, insieme alla rivale famiglia dei Karadjeordjevic, protagonista della rinascita della Serbia nel XIX secolo.
La Casata degli Obrenovic governò la Serbia dal 1815 al 1842 e dal 1858 al 1903. Assunsero il potere a seguito della guida della prima e della secoda rivolta serba contro l'Impero Ottomano, che sancirono la nascita della Serbia. I sovrani usarono tendenzialmente un potere dittatoriale, così che contribuì nel corso degli anni ad alienarsi le simpatie del popolo.
Milos era figlio di Visnja Gojkovic (morta nel 1827) e il suo secondo marito, Teodor Mihailovic (morto nel 1802), un povero contadino del Montenegro. Nacque nel villaggio di Dobrinja, nei pressi di Pozega, nel distretto di Uzice. Milos era il maggiore dei tre figli nati dalla coppia, sua madre era stata sposata in precedenza con Obren Martinovic (morto nel 1777) e avevano tre figli. In seguito alla morte del fratellastro Milano, Milos prese il cognome di Obrenovic, il primo nome del padre di Milano. Da giovane, Milos è stato servito della famiglia di un commerciante benestante di bestiame di Zlatibor.
Nel 1805, Milos ha sposato Ljubica Vukomanovic e dalla coppia nazuero sette figli, i cui nomi sono noti. Ha preso parte alla prima rivolta serba antiturca del 1807, insieme al suo fratellastro Milano, quella guidata da Djordje Petrovic Karadjeordjevic (Giorgio il Nero), fondatore della dinastia rivale e principe di Serbia dal 1803 e monarca del Principato di Serbia dal 15 febbraio 1804 al 21 settembre 1813.
Nel 1813, vanificata l'autonomia concessa l'anno prima dal Sultano, e fuggito Karadjeordjevic, Milos prende la testa del movimento di resistenza. Prima patteggia con i Turchi, quindi, nel 1814, proclama l'insurrezione. La lotta si concluse l'anno successivo, nel 1815 con un accordo verbale con Marashly Alì-pascià ed una nuova autonomia, anche se molto limitata e con l'obbligo per la Serbia di pagare un tributo alla Subliem Porta e dalla presenza di presidi turchi nel Paese. A Milos venne concesso il titolo ereditario di Knez (Principe) nel 1817.
La sua politica interna è stata rigida, ed ha eliminato senza pietà i suoi nemici (nel 1817 ordinò l'uccisione di Karadjeordjevic, il leader della prima insurrezione serba). Il suo dispotismo ha irritato il popolo, provocando così le ribellioni in tutta la Serbia e fu costretto ad abdicare, nel 1839, in favore del figlio Milan Obrenovic II.
Milan Obrenovic II, nato il 21 ottobre 1819 era figlio maggiore ed erede di Milos Obrenovic I, principe di Serbia. Era malato fin dalla più tenera infanzia ed ebbe problemi fisici per tutta la vita.
Studente della Scuola Superiore di Belgrado, oggi l'Univerisità di Belgrado, vi rimase fino alla chiusura, a seguito della quale venne istruito da precettori privati, che lo preparano specialmente nelle lingue, in particolare il francese e il tedesco.
Nel 1830, quando la Serbia ottenne maggiore autonomia, suo padre Milos ricevette la corono ereditaria, Milan fu designato principe ereditatio.
Quando Milos Obrenovic I decise di abdicare nel 1839, Milan, nonostante fosse incosciente a causa della tubercolosi, fu nominato Principe di Serbia. Mantenne il titolo solamente per 26 giorni; durante questo brevissimo lasso di tempo non venne firmato alcun documento ufficiale con il suo nome. Morì infatti l'8 luglio 1839 senza mai riprendere conoscenza.
Dopo la sua morte, suo fratello, il Principe Mihailo gli successe come Mihailo Obrenovic III
Mihailo III, nato a Kragujevac il 16 settembre 1823, figlio del Principe Milos Obrenovic I e di Ljubica Vukomanovic, secondo genito della coppia; suo fratello maggiore era infatti Milan II.
Quando il padre, il 25 giugno 1839, decise di abdicare a favore del Principe Milan, questo era ormai malato terminale, e difatti il suo regno fu breve, a seguito della morte avvenuta l'8 luglio dello stesso anno senza mai riprendere conoscenza; fu così che dopo la morte del fratello, Mihailo ottenne il titolo di Principe di Serbia, ma la giovane età (appena 16 anni) ne determinarono ben presto l'estromissione dai più importanti affari di stato, dai problemi economici, politici e internazionali del tempo.
Nel 1842 il suo disastroso regno venne interrotto dalla rivolta guidata da Toma Vucic-Perisic, e in tal modo la corona serba venne presa dal Casato dei Karadjeordjevic. Undici anni dopo Mihailo prese in sposa la Contessa Julia Hunyady von Kéthely.
Dopo la ripresa del potere e la morte del padre Milos Obrenovic I che era ritornato sul trono serbo, Mihailo ritornò Principe di Serbia nel 1860 e per i successivi 8 anni si comportò come un monarca assoluto.
Il 10 giugno 1868, mentre si trovava a passeggio nel Parco Kosutnjak alla periferia di Belgrado con la cugina Katarina Obrenovic, moglie di Aleksandar Konstantinovic, venne ucciso a colpi di pistola da un gruppo di cospiratori non identificati: i membri del Casato dei Karadjeordjevic vennero sospettati di essere i reali mandanti dell'omicidio, ma nessuna prova venne mai trovata per comprovare tali sospetti.
Milan IV, nacque a Manasija il 22 agosto 1854. Nato in esilio, dato che durante quegli anni la corona serba era detenuta dal Casato dei Karadjeordjevic che avevano assunto il potere in Serbia nel 1842, con la deposizione del cugino di Milan, il Principe Mihailo Obrenovic II, figlio di Milos e Maria Katargi di Moldavia, il padre era figlio di Jevrem, fratello del Principe Milos Obrenovic I. Milan perse entrambi i genitori in tenera età e venne adottato dal cugino Mihailo.
Dopo l'espulsione dei Karadjeordjevic nel 1858, il Casato degli Obrenovic tornò il patria e dopo la morte del padre, Mihailo riottenne la corona serba, e il giovane Milan venne mandato a studiare al Lycee Louis-le-Grand a Parigi, dove ottonne brillanti risultati.
Nel 1868, quando Milan aveva solamente 14 anni, il Principe Mihailo venne assassinato, e Milan gli sucedette al trono, seppur sotto reggenza. Nel 1872, compiuti i 18 anni, Milan potè iniziare a governanre indipendentemente, e subito manifestò una grande intelligenza, abbinata ad un carattere forte e deciso. Difatti seppe tenere testa ad entrambi i partiti, all'interno del paese, fra chi proponeva di stringere maggiori rapporti con l'Austria-Ungheria e chi con l'Impero Russo. Al termine della Guerra Russo-Turnca nel 1878, il Principe Milan indusse la Sublime Porta a riconoscere l'indipendenza dello stato serbo così come stabilito dal Trattato di Berlino. Nel 1882, Milan venne proclamato re di Serbia.
Sotto l'influenza dell'Impero Austro-Ungarico, lo stato serbo iniziò a sviluppare le vie di comunicazione e a sfruttare le risorse del sottosuolo, tutto questo a fronte però di un aumento della tassazione che, unito ad un incremento del servizio militare, resero il Re Milan e il partito a favore degli austro-ungheresi particolarmenti impopolari.
Le difficoltà politiche del Re serbo aumentarono ulteriormente a seguito della sconfitta nella guerra persa contro la Bulgaria nel 1885-1886: nel settembre 1885 l'unione della Rumelia con la Bulgaria causò un'agitazione diffusa in Serbia, e il Re Milan decise di dichiarare guerra allo stato bulgaro il 15 novembre. Dopo una breve, ma decisiva campagna, le forze serbe vennero sbaragliate nelle due battaglie di Slivinska e Pirot. Di fronte ad una sollevazione popolare sempre più pressante, il trono serbo venne salvato soltanto grazie al'lintervento diretto dell'Austria-Ungheria.
Il 3 gennaio 1889 decise di adottare una nuova Costituzione molto più liberale di quella del 1869; e due mesi più tardi, il 6 marzo, senza nessuna ragione apparente, il Re Milan decise di abdicare a favore del figlio Aleksanbdar (appena tredicenne), ritirandosi a Parigi a vita privata.
Nel febbraio 1891 la situazione in Serbia mutò: venne formato un governo ultranazionalista e l'influenza austriaca venne via via soppiantata da quella russa. Alcuni ambienti, timorosi dello scoppio di una rivoluzione e del ritorno di Re Milan, decisero di "donargli" un milione di franchi francesi a patto che non facesse ritorno in patria fino a che il figlio non avesse raggiungo la maggiore età. Nel marzo 1892, Milan rinunciò a tutti i suoi diritti e perfino alla nazionalità serba.
La situazione si modificò a seguito del colpo di stato del giovane Re Aleksandar che prese il controllo diretto del governo nelle proprie mani nell'aprile del 1893, dovendo comunque far fronte ad una situazione politica sempre più instabile. Nel gennaio 1894, Milan ricomparve improvvisamente a Belgrado, accolto favorevolmente dal figlio, felice di poter contare sulla sua esperienza e i suoi consigli.
Il 29 aprile dello stesso anno, un decrete reale reintegrava la posizione del vecchio Re come membro della famiglia reale. Il 21 maggio successivo, probabilmente dietro consiglio di Milan, venne ristabilita la Costituzione del 1869. Nel 1897, Milan venne nominato comandante in capo dell'esercito serbo, con l'obiettivo di afffrancarsi dalla protezione militare dell'Impero Russo.
I rapporti fra padre e figlio rimasero buoni fino al luglio del 1900, ma si interruppero in seguito al matrimonia con Draga Masin, dama di compagnia della madre; Milan si oppose violentenente a questo matrimonio, tanto da rassegnare le sue dimissioni dal comando dell'esercito. Aleksandar decise quindi di bandire il padre dalla Serbia, che si ritirò quindi a Vienna. Morì improvvisamente l'11 febbraio 1901.
Alessandro Obrenovic I di Serbia (Aleksandar I Obrenovic) nacque a Belgrado il 14 agosto 1876.
Nacque in una clinica ostetrica che è stata personalmente finanziata dal re Milan Obrenovic. È stato cresciuto in Serbia, e come governanti ebbe il Dr. Lazar Djokic e il Generale Jovan Miskovic. Tutta la cura del giovane principe ereditario fu presa solo dal re Milan. Inoltre, a spese del padre il giovane principe fu mandato a scuola a Parigi. Tornò a Belgrado a meno di undici anni nel 1887. L’abdicazione del re il 21 febbraio / 6 marzo 1889 lasciò il trono al figlio Aleksandar, e in quel momento, per essere reggente a capo della Serbia avrebbe dovuto raggiungere la sua maggiore età: governarono Jovan Ristic e i generali Jovan Belimarkovic e Kosta Protic. Quattro anni dopo la sua salita al trono, Aleksandar assunse il potere della reggenza, aiutato dal padre Milan. A quel tempo, il re fece la rivoluzione di palazzo, e così prese il potere, e intorno a lui c’era una manciata di alti ufficiali, tra cui il Colonnello Equestre Lazar Petrovic, che sarebbe poi diventato il suo aiutante personale, che il re avanzò al grado di generale. Le proteste del ministro rimasero senza risultati, quando il re ripeté che ‘è meglio per tutti’. Il nuovo governo era composto dall’ex educatore del re, il Dr. Lazar Dokic, e diversi radicali di spicco.
Alla celebrazione del 500 ° anniversario della battaglia di Kosovo nel 1889 nel Monastero di Zica, Metropolitan Mihail fu unto dal re Aleksandar, alla presenza del governatore regio, dei Ministri del governo serbo e del ministro russo Alexander (Costantino) Persiani. L'atto di unzione fu molto solenne. Per la stessa occasione il re è stato il primo a condurre l'Ordine di San Principe Lazar, Ordine che solo il re e il suo erede della Casa Reale di Obrenovic potevano condurre. In precedenza, il giovane re partecipò a una veglia nella Chiesa Lazarus a Krusevac, pose la prima pietra per un monumento agli eroi del Kosovo e sulla strada per il Zica si fermò al Monastero Ljubostinja, che è stato preparato per la particolare importanza della tomba dell'Imperatrice Milica. La Società stabilì una legge speciale per alzare il Tempio di San Sava, che ottenne il rilascio di tutti i prelievi fiscali. A causa della posizione molto difficile della popolazione serba all'interno dell'impero ottomano, il re Aleksandar visitò Costantinopoli, nell'estate del 1894, per ottenere alcuni privilegi politici per la popolazione serba in Turchia. Coltivando buoni rapporti con la Grecia, in primavera il re Aleksandar, di ritorno da Costantinopoli, visitò il tribunale ellenico. In questo modo, dopo un paio di secoli, visitò lo Sveta Gora e Hilandar, che minacciò di prendere in consegna i bulgari. In quell’occasione la fratellanza di Hilandar, diede al re Miroslav il Gospel, lo statuto originale di Nemanja del monastero e diversi manoscritti. Con questa visita del re e con i suoi grandi contributi finanziari, Hilandar rimase un monastero serbo.
Nell'estate del 1900, quando il re Milan e poi il primo ministro, il dottor Vladan Djordjevic si trovavano fuori di Belgrado, il re Aleksandar annunciò improvvisamente il suo fidanzamento con Draga Lunjevica. Molti si opposero a questo matrimonio, mentre il ministro Djordjevic si dimise. Dopo alcuni problemi con alti ufficiali, il re Aleksandar li riunì nella Chiesa Madre il 10 luglio 1900 alla cerimonia commemorativa per le vittime uccise nella guerra per la liberazione della Serbia e tenne loro un discorso:
‘’Io sono il capo della Casata degli Obrenovic e io prima ho il diritto e il dovere di prendere a cuore le sorti e il futuro della dinastia. Di conseguenza, il parere di mio padre sul mio matrimonio è un evento collaterale e di poca importanza. Quello che penso io è la cosa principale, non mio padre. Mio padre non ha risposto ai miei desideri mentre io l'ho fatto, come Comandante Supremo, quindi giustamente respingo il comandante dell’esercito attivo.’’
Dopo l’annuncio del fidanzamento, seguì il matrimonio del re il 23 luglio 1900 nella Chiesa Madre di Belgrado. In politica estera il re si rivolse immediatamente alla Russia, rilasciando radicali dalla prigione precedentemente accusati dell’assassinio di Ivandan. A causa di tali eventi, il Conte Goluhovski, l'ambasciatore austro-ungarico a Belgrado, inviò una protesta tagliente. Specialmente grossi problemi per il re Aleksandar emersero con la gravidanza inesistente della regina Draga. All’iniziò reagì al Palazzo Imperiale di San Pietroburgo e non volle ricevere il re e la regina della visita promessa. A causa del crescente risentimento della corte russa, il re Aleksandar, dall'autunno del 1902 cercò di avvicinarsi di nuovo all’Austria, e intraprese prima alcuni passaggi. Nella notte del 29 maggio / 11 giugno 1903, un gruppo di cospiratori, sotto la guida del capitano Dragutin Dimitrijevic Apis, con il patrocinio dell'allora principe Peter Karadjordjevic, condussero un colpo di stato. Il re Aleksandar Obrenovic e la regina Draga furono brutalmente assassinati in camera da letto, i loro corpi gettati oltre la finestra. In questa notte sanguinosa e drammatica furono uccisi anche: il Primo Ministro Dimitrije Cincar- Markovic, il Ministro della Guerra Milovan Pavlovic, entrambi i fratelli della regina Nikodije e Nikola Lunjevica. Le porte del Palazzo si aprirono all’ufficiale Petar Zivkovic. Il re Alessandro e la regina Draga riposano nella cripta della Chiesa di San Marco a Belgrado.
S.A.I. e R. il P.pe NICOLA, Haggi Nicola Giuseppe IV Kapone-Urosio Cerneo Balscia Nemanja Duca Angelo Flavio Commeno Paleologo d’Antica Serbia
Nato a Bari il 12 marzo 1880.
Dal 14 settembre 1913, Knes Ereditario d’Obrenović e Granduca d’Alta Raska-Kopaonik, titolare di innumerevoli qualifiche tra queste:
208° Imperatore Romano Bizantino;
152° Gran Maestro del Sacro Ordine Imperiale Militare Nemagnico Angelico Costantiniano di San Giorgio e Santo Stefano.
Risulta dettagliatamente ed inconfutabilmente dimostrata la discendenza, in linea agnatizia fino a S.A.I. e R. il P.pe NICOLA, noto come "Haggi Nicola Giuseppe IV Kapone-Urosio Cerneo Balscia Nemanja Duca Angelo Flavio Commeno Paleologo d'Antica Serbia" e trasmissione testamentaria stilata con atto pubblico in Napoli il 31 ottobre 1944 "Titolo di erede legittimo", in mancanza di eredi diretti, al ramo agnatizio, nella persona di S.A.I. e R. il P.pe MARZIANO II, noto come "Haggi Marziano Francesco Giuseppe Maria Pio Lavarello Obrenović Angelo Flavio d'Antica Serbia", discendente degli Imperatori Romani Costanzo Cloro, San Costantino il Grande, e dei Re di Serbia e Bosnia.
La Famiglia Reale e Imperiale Obrenovich, liberò la Serbia nel 1815 e ne esercitò il Principato dal 1817 al 1842, poi governò lo Stato Serbo con la qualità Sovrana ed il titolo di: "Re di Serbia" dal 1882 al 1903.
Tali qualità Reali e Imperiali native non possono essere più dubitate visti i numerosi documenti esistenti, ed ai quali ineriscono, come antico insegnamento della dottrina, sovranità, nel suo pieno esercizio, dei quattro diritti fondamentali:
1) Lo "Jus Imperi", cioè il diritto al comando.
2) Lo "Jus Gladii", cioè il diritto di imporre l'obbedienza al comando.
3) Lo "Jus Majestatis", cioè il diritto di essere onorato e rispettato.
4) Lo "Jus honorum", cioè il diritto di premiare il merito e la virtù.
S.A.I. e R. il P.pe MARZIANO II, Haggi Marziano Francesco Giuseppe Maria Pio Lavarello Obrenović Angelo Flavio d’Antica Serbia e dell’Impero Romano Bizantino.
Nato a Roma il 17 marzo 1921.
Principe del Sangue di Serbia dal 3 aprile 1943
Reggente della Real Casa dal 27 gennaio 1948
Dall’11 aprile 1951, Knes Ereditario d’Obrenović e Conte di Takovo, titolare di innumerevoli qualifiche tra queste:
209° Imperatore Romano Bizantino;
153° Gran Maestro del Sacro Ordine Imperiale Militare Nemagnico Angelico Costantiniano di San Giorgio e Santo Stefano.
Alla morte del Principe Nicola nel 1948, ultimo esponente della Casa Capone Nemanja Paleologo, il Gran Magistero dell’Ordine perviene di diritto al ramo collaterale della famiglia Lavarello Lascaris Paleologo Ventimiglia nella persona del Principe Marziano II. Egli si trova a esercitare il Gran Magistero dell’Ordine in quanto discendente degli Imperatori bizantini di Nicea Lascaris, parente prossimo ed erede araldico dei Principi Capone Nemanja Paleologo e discendente del Re Alessandro Obrenović di Serbia.
Fu il XXXVIII Re di Serbia, V Re costituzionale di Serbia, XXVI Autocrate e Basileus dei Serbi e dei Greci, in virtù della discendenza dai Nemanja Paleologo, CCIX Imperatore ROmano Bizantino, in virtù della discendenza dai Laskaris di Nicea.
V Gran Maestro del Supremo Ordine Equestre Nazionale di San Lazzaro, IV Gran Maestro dell'Ordine Equestre Nazionale di Milosh il Grande e della Dinastia Nazionale degli Obrenovic, V Gran Maestro dell'Ordine Equestre Nazionale dell'Aquila Bianca, V Gran Maestro dell'Ordine Equestre Nazionale di San Sava, VI Gran Maestro dell'Ordine Equestre Nazionale di Tarkovo, CLIII Gran Maestro del Sacro Imperiale Militare Nemagnico Angelico Ordine Costantiniano di San Giorgio.
"Sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 789, 4567/63 R.G., 3 febbraio 1964, Sezioni Riunite 7642/63 R.G, presidente Giudice dr. G. Auriemma."
La Sentenza individua in S.A.I. e R. il P.pe Marziano II l'ultimo erede al trono romano-bizantino, per il tramite di Costantino il Grande. La Corona attuale conserva la Sovranità. Ancorché spodestata, con tutte le prerogative di Casata reganante, ivi compreso il diritto di concedere titoli nobiliari e gradi cavallereschi. Le predette facoltà restano legate alla persona fisica del Sovrano esiliato e a quelle dei suoi eredi in perpetuo.
S.A.I. e R. il P.pe LUIGI MARIA, Haggi Luigi Maria Picco Lavarello Obrenović Angelo Flavio d’Antica Serbia e dell’Impero Romano Bizantino.
Nato a Iglesias il 15 luglio 1958.
Dal 25 ottobre 1992, Knes Ereditario d’Obrenović e Conte di Takovo, titolare di innumerevoli qualifiche tra queste:
211° Imperatore Romano Bizantino;
155° Gran Maestro del Sacro Ordine Imperiale Militare Nemagnico Angelico Costantiniano di San Giorgio e Santo Stefano.
Capo di Nome e d’Armi dell’Imperiale e Reale Casa.
Con Decreto datato 10.IX.1992 fu istituito il Gran Priorato Autonomo d'Italia della Nobile Milizia Aurata Costantiniana di San Giorgio di Rito Orientale, soggetto di Diritto Internazionale nato per 'gemmazione' dall'Ordine della Dinastia; successivamnete, è stato soppresso, per dare posto agli attuali Capitoli Nazionali ed Esteri.
Prima di assumere la funziona di Capo di Nome e d'Arme del Casato e Gran Maestro degli Ordini di collazione, S.A.R.I. Luigi Mario(a) Picco di Montenero e Pola, rispettando gli accordi verbali intercorsi col compianto S.A.R.I. Marziano II e sue cugina Donna Filomena Vitellozzi Monti, Principessa di Sebrenico e Lubiana, accondiscese a che quest'ultima divenisse CLIV Gran Maestro e Capo del Casato.
Infatti, nell’ottobre 1992, S.A.I. e R. il P.pe MARZIANO II sentendosi ormai prossimo all'epilogo della sua vita terrena, amareggiato della mancanza di una propria discendenza legittima, accettando da decorso gentiluomo e perfetto cristiano il volere di Dio, e tuttavia volendo perpetuare l'onore e la storia del suo millenario Casato, "adottò araldicamente" ¹ , lasciando tutto il suo patrimonio storico, araldico e d'onore, S.A. Granduca di Arcadia Luigi Maria Picco, Marchese di Montenero e Pola, Principe di Laudicea e Mistra, figlio di S.A. Granduca di Arcadia il nobile Claudio Picco, Patrizio Veneto. Dopo poco raggiungeva i suoi Augusti Antenati addormentandosi nella Pace eterna del Signore.
Sentenza del Tribunale Arbitrale - Organo Permanente della Corte Superiore di Giustizia Arbitrale, n. 04/2012 r.g., n. 281/2012 R.G.V.G.
Tribunale Ordinario di Massa, 12 maggio 2012, presidente estensore avv. prof. R. Cecchetti. Il Tribunale arbitarle riconosce legittima l'adozione araldica disposta da S.A.I. e R. il P.pe Marziano II a favore del M.se Luigi Maria Picco di Montenero e Pola che, alla morte di costui, è legittimamente succeduto nelle pretensioni e nelle titolature del suo dante causa.
1 Adozione araldica o adozione d’onore: protetta e tutelata dalle Leggi della Repubblica Italiana, della cui garanzia sono testimonianza numerosissime sentenze passate in giudicato emesse fino al 2005.